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Il dato decisamente qualificante dell'attuale momento operativo di Anteri è la felice fusione tra il suo vissuto di uomo moderno - e pertanto portatore di un' esperienza multiforme e di valore cosmico ed il legame ancestrale ma culturalmente chiarito con la sua terra e le sue origini. Quelle origini meridionali che possono apparire lontanissime dal suo attuale intendimento pittorico ma che ne sono in realtà la struttura portante, come del resto dimostrano i titoli dati dallo stesso autore alle sue opere; titoli nei quali il richiamo alla memoria ed alla mediterraneità tornano costanti e volutamente insistiti. Ma il riferimento reale è più sottile e più profondo e va ricercato nei significati spaziali e luministici, frutto evidente di un apporto ambientale fato di grandi spazi, di cicli e di mari mitici con quelli della sua terra, la Puglia. Ed è appunto la cultura del meridione che prevale, una cultura intesa come origine ed esperienze di civiltà diverse ma di contenuti unitariamente concretati, nei quali forma, luce e colore, intimamente connaturali, hanno espresso un modo di intendere il visibile e la visione, cioè il dato naturale e la percezione intellettuale di esso. [...] Il colore freddo e lucido valorizza ogni intenzione pittorica dell'artista, ogni progetto espressivo, ogni capacità tecnica; corposo o etereo, descrittivo o allusivo, espressione del vero o dell'immaginario, il grande incantatore di questa pittura sembra il colore. Ma, in effetti, è difficile stabilire quale degli elementi linguistici - spazio, luce, forma o colore - sia prevalente o determinante nella definizione dell ' opera di Anteri, tanto il loro uso appare consapevole e determinato. Gigliola Blandamura
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